La Croce dalle 7 Pietre (Il Lupo Mannaro contro la Camorra)
Nazione/Anno: Italia 1987
Genere:
Horror
Regia:
Marco Antonio Andolfi
Personaggi principali:
Marco Sartori (Marco Antonio Andolfi), Maria (Annie Belle), Santone (Gordon Mitchell),
Madame Amnesia (Zaira Zoccheddu), Don Raffaele Esposito (George Ardisson)


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Pietra miliare dei B-Movies, punta di diamante delle rappresentazioni del lurido e del brutto che esplode
in tutto il suo vigore, un film che fa ridere già dal sottotitolo.
Eh si perché solo una persona come Marco Antonio Andolfi poteva spingersi fino a tanto, riuscendo a creare
l’incredibile e impensabile connubio tra la scelleratezza camorristica napoletana e le sciagurate sventure del
più stupido licantropo mai visto in pellicola.
Andolfi (che qui adotta lo pseudonimo di Eddy Endolf) oltre ad essere il regista è anche il Lupo (e chi altro
avrebbe avuto il coraggio di farlo sennò), oltre a dirigere malissimo riuscirà anche ad assumere la stessa
identica espressione per tutta la durata del film.
Oggetto chiave è la croce dalle sette pietre del titolo, una bruttissima croce con delle specie di gemme
incastonate che sembra essere uscita come regalo dalle patatine San Carlo che compravo da Biasino
quand’ero piccolo, un oggetto donatogli dalla madre che fa sì che il nostro protagonista non si trasformi
in Lupo Mannaro.
Infatti il nostro eroe non è altro che il frutto dell’obrobrioso accoppiamento della madre con Aborym,
una specie di demone (perché è nato un licantropo allora? Non si sa…), mezzo yeti mezzo Chewbacca
di Star Wars, una una…una merda in pratica, non c’è nient’altro da dire, guardatelo come è ridicolo nel
suo costume peloso o nel momento in cui è intento in atti sessuali che sembrano più che altro esercizi
ginnici di flessione.
Incredibili le scene dei riti di invocazione: orge di vecchiazzi intenti a placare le loro voglie sessuali e
ad esser frustati da signorine che avranno sicuramente pescato da qualche pornazzo, ostie infilzate che
sbrodolano sangue e un santone dalla mimica facciale a dir poco deturpante che comparirà senza senso
più volte nel film (Aborym vieni qui! Mostrati a me, mostrati a me!).
Lo scippo della croce da parte di due loschi individui della criminalità napoletana costringe il nostro Marco
(nel film si chiama con lo stesso nome), che nel frattempo era giunto a Napoli per andare a trovare una
cugina, ad intraprendere una disperata e pericolosa ricerca.
Ricerca che lo porta per prima cosa da Totonno O’ Cafone, un ricettatore che viene ucciso in un modo
che ancora oggi reputo inspiegabile: sembra quasi liquefarsi al cospetto del Lupo, una scena ripugnante
per quanto trash, girata con effetti speciali da asilo nido (non quello con le suore, l’altro).
La trasformazione di Andolfi è la più ‘bella’ che abbia mai visto in vita mia: 25 minuti di peli che
si attaccano a caso sulla faccia, suoni che sembrano barriti di elefanti e squittii di topi, immagini di un cane
che appaiono senza una motivazione. Ciò che vedremo alla fine sarà un uomo completamente nudo
con una maschera che lo copre fino al naso, guanti e peluria sul pacco: ridicolo, estasiante, tra le risate
tutto ciò che riusciremo dire sarà: “E che cazzo!! Ma come si fa?!”. (Poi, dico io, perché quando ritorna
nella forma umana ha già addosso i vestiti? Dove li ha messi nel frattempo?)
Il camorrista Don Raffaele Esposito è il personaggio a cui è legata tutta la vicenda dello scippo, un nome
che purtroppo ascolterete fino allo sfinimento, pluri-citato in modo esorbitante nel corso dell’incubo
del protagonista, ovvero un’accozzaglia di scene che mischia flashback, immagini future e l’immagine di
Aborym con una sorta di cosa rossa che gli sbuca dal capo, scene ripetute fino alla nausea, fino al momento
in cui le nostre palle saranno ormai piene e la sensazione di sbocco comincerà a invadere i nostri visceri.
Stupidissimi i dialoghi del boss, che prende in ostaggio e tortura Marco credendolo una spia, e quelli dei
suoi scagnozzi (tra un commento su Maradona e un invocazione a San Gennaro), che vengono ammazzati
dal Lupo Mannaro con dei semplici spintoni (perché??....). (Vagliù currit’!, è l’esclamazione agli attacchi di Andolfi).
Memorabile il finto pianto da infante delle scene in cui si rievoca Andolfi da piccolo (si sente benissimo
che non è un neonato!! Ma dai!!), memorabile ‘l’effetto speciale’ con cui scompare Aborym dopo avergli
ucciso la madre, memorabile tutta la sequenza dell’incontro con la veggente (sempre per lo stesso obiettivo,
cioè la croce) che sfocia in quella che è forse la scena più ridicola dell’intero film: un focoso rapporto sessuale,
sempre compiuto a mo’ di flessioni (ma cazzo non l’hai mai visto come si tromba?), durante il quale il nostro
Eddy Endolf, colto da grande bestialità, culmina nella sua trasformazione continuando nell’atto e con la bava
alla bocca (mamma che schifo vagliù), arrivando infine a tagliargli la gola e a squartargli letteralmente la fica.
L’uccisione di un tipo col giubbotto di “Ritorno Al Futuro” e il ritrovamento dell’oggetto tanto agognato,
grazie all’aiuto di una escort innamoratasi di lui, porta la vicenda al suo meritato finale…..
E che finale: Andolfi e la sua escort che passeggiano a Piazza San Pietro e il volto di Gesù Cristo che appare
durante l’inquadratura sulla Cupola (forse a rappresentare la pace ritrovata).
Non ci sono parole, amanti dei B-Movies fatevi sotto, questo è un film DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!!
Fatevi avvolgere da tutto il suo lerciume e vedrete che riuscirete a godere come dei matti.
Imprescindibile.

Solo due appunti: il film venne realizzato grazie ai contributi statali (!!) e fece un successone in Giappone (!!).

By Richard Endolf


Frasi celebri

Santone, mentre compie il rito propiziatorio: "Aborym! vieni qui, ti imploro di venire subito qui, ora Aborym mostrati a me, mostrati a me, MOSTRATI A MEEEE!!!"

Scagnozzo camorrista, aggredito dal lupo mannaro: "VAGLIU' CURRIT OHHHHH!!!!"

Altro scagnozzo al compagno: "Sta a pensà a Maradona (si odono degli spari) WE'! Che facciamo qua è scoppiata la guerra, che facim'?"

Commissario a maggiordomo nero: "allora cosa è successo di tanto urgente, forse qualcuno vi ha rubato qualche cioccolatino, eh tartufon?" Maggiordomo: "Oh Diavolo, Oh Diavolo, commissà ha fatt uno macello, guardate"

 

Alcuni spezzoni tratti dal film "La Croce dalle 7 Pietre (Il Lupo Mannaro contro la Camorra)"

 

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